Abstracts

Le ultime battaglie contro la malaria in Italia: una guerra di sangue e metafore, di Marcus Hall
Warfare and disease, as subsets of culture and nature, have each played key roles in human history. This essay links their histories, focusing on the example of modern Italy to trace how World War II and malaria worked together to change human lives. The essay concludes that not only did war serve to spread this disease, but war provided new means to control it. The struggle to control malaria also became a war itself. The linked histories of warfare and disease offers a new subject for environmental historians.
Keywords: Sardinia, malaria, environment, war, Ddt, Rockefeller Foundation

Le guerre e le malattie, come sottoinsiemi di cultura e natura, hanno ambedue avuto ruoli chiave nelle storia dell’umanità. Questo saggio mette in rapporto la loro storia, concentrandosi sull’esempio dell’Italia contemporanea per comprendere come la Seconda Guerra Mondiale e la malaria contribuirono assieme a cambiare la vita della gente. Il saggio asserisce che la guerra non solo servì a diffondere questa malattia, ma la stessa guerra fornì i mezzi per controllarla. La lotta per controllare la malaria divenne essa stessa una guerra. Collegate fra loro, le storie della guerra e della malaria offrono un nuovo soggetto di studio allo storico dell’ambiente.
Parole chiave: Sardegna, malaria, ambiente, guerra, Ddt, Fondazione Rockefeller


Un tornante del dibattito italiano sull’ambiente: la ricezione dei “Limiti dello sviluppo”
, di Giorgio Nebbia e Luigi Piccioni
Besides Silent Spring, The Limits to Growth has been the most sold and influential environmentalist book of the Sixities and Seventies. It stirred a vaste and heated international debate that echoed in each industrialised country. The article retraces the ways in which the work has been received in Italy between 1971 and 1974.
Keywords: political ecology, Club of Rome, limits to growth, Italy

Dopo Primavera silenziosa, i Limiti dello sviluppo è stato il testo ambientalista più venduto e influente degli anni Sessanta e Settanta a livello planetario. Esso ha suscitato un vasto e acceso dibattito che ha avuto riflessi in tutte le nazioni industrializzate. L’articolo ricostruisce il modo in cui l’opera è stata accolta in Italia negli anni dal 1971 al 1974.
Parole chiave: ecologia politica, Club di Roma, limiti allo sviluppo, Italia

Lavoro, corpo, ambiente. Laura Conti e le origini dell’ecologia politica in Italia, di Stefania Barca
This article emphasizes the importance of industrial hazard – to begin from workplaces – in the formation of a new Italian ecological awareness in the 1970s which grew apart from pre existing conservationism, since it focused on chemical pollution and on new risks of a cancerous, mutagenic and reproductive nature linked to industrial activity. This article focuses therefore upon the Seveso accident as a fundamental experiment lab for this new “class” environmentalism, and upon the figure of Laura Conti in her double role of ecologist and militant Communist, trying to delineate her contribution to the original development of an Italian political ecology.
Keywords: environmentalism, industrial hazard, petrochemical industry, Seveso, Italy.

Questo articolo enfatizza l’importanza del rischio industriale, a partire dai luoghi di lavoro, nella formazione di una nuova coscienza ecologista italiana negli anni ’70, che si distaccava dall’ambientalismo di matrice conservazionista preesistente, poiché poneva al centro dell’attenzione l’inquinamento chimico ed i nuovi rischi di tipo cancerogeno, mutagenico e riproduttivo legati alle attività industriali. L’articolo si concentra dunque sull’incidente di Seveso come
laboratorio fondamentale di sperimentazione di questo nuovo ambientalismo di classe e sulla figura di Laura Conti, nel suo doppio ruolo di ecologista e militante comunista, provando a delineare il contributo originale da lei dato alla elaborazione di un’ecologia politica italiana.
Parole chiave: ambientalismo, rischio industriale, industria petrolchimica, Seveso, Italia.

La natura sotto casa: Le lotte per la giustizia ambientale e le loro storie, di Marco Armiero
The environmentalism has changed and with it our ideas about nature and about how to know it. The author argues that the environmental justice movement has played a central role in this process, shifting from a dichotomist vision of nature vs. the artificial space to a holistic approach linking humans and the environment. Everywhere in the world poor communities have been targeted by government and corporations to become the ultimate sink of any kind of waste; but the assumption that they would have not fought back was wrong. This article analyzes the rising of the ecological conflicts against environmental injustice and offers a casestudy on the struggles over incinerators and landfills in Campania based on an oral history project. Methodologically, the author aims to introduce a political ecology approach into the weak Italian environmental history, proposing a new interdisciplinary dialogue with other social sciences, including environmental sociology and political sciences.
Keywords: environmental justice, environmental conflicts, political ecology, Campania, Italy.

L’ambientalismo è cambiato e con esso le nostre idee sulla natura e sul nostro modo di conoscerla. Il movimento per la giustizia ambientale ha giocato un ruolo centrale in questo processo, trasformando la tradizionale visione dicotomica “naturale vs. artificiale” in un approccio olistico che lega esseri umani e ambiente. Dovunque nel mondo comunità povere sono diventate il bersaglio preferito di corporations e governi che le hanno trasformate nella discarica finale di ogni tipo di rifiuto; tuttavia, l’assunto che esse non avrebbero reagito si è rivelato sbagliato. Questo articolo analizza l’emersione dei conflitti ecologici contro l’ingiustizia ambientale e offre come caso di studio le lotte contro inceneritori e discariche in Campania, a partire da un progetto di storia orale. Dal punto di vista metodologico, l’autore intende introdurre un approccio “political ecology” nella debole storia ambientale italiana, proponendo un dialogo interdisciplinare con altre scienze sociali, come la sociologia ambientale e la scienza politica.
Parole chiave: giustizia ambientale, conflitti ecologici, ecologia politica, Campania, Italia.

Trasporti e ambiente nell’Italia del Novecento (1950-2001), di Federico Paolini
This article has three aims. First is to analyse the development of varius means of transport and their environmental impact. The second is to discuss the ways in which mobility and environmental connections have featured prominently. The third is to introduce an element of reflection often overlooked by transport historians who tend to focus their research on infrastructure policy.
Keywords: means of transport, environmental problems, use of natural resources, pollution, Italy.

Questo articolo ha tre scopi: analizzare brevemente lo sviluppo dei vari mezzi di trasporto; discutere le interazioni fra la crescita della mobilità e l’insorgenza di problemi ambientali; introdurre nuovi elementi di riflessione all’interno della storiografia sui trasporti che, soprattutto in Italia, continua a privilegiare le questioni inerenti la politica infrastrutturale.
Parole chiave: mezzi di trasporto, problemi ambientali, uso delle risorse naturali, inquinamento, Italia.

L’ideale unitario maghrebino durante la guerra d’Algeria (1956-1962), di Caterina Roggero
March 1956 Tunisia and Morocco obtained independence. During all the AlgerianWar for independence the region is characterized by a very precarious situation because of the two newborn States contradictorily offer their territory for Algerian ALN (Armée de Libération Nationale) basis and for the French ones. In this context three tripartite conferences are organised (in Tunis, October 1956 – prepared but never occurred -; in Tangier, April and, finally, in Tunis, June 1958) during which the constitution of a United and Federal Maghreb is discussed such a solution of the Franco-Algerian conflict. In this article will be analyzed the inter-maghrebian relations during Algerian War, and in a special way the unitarian projects and plans occurred in these years. Will be investigated the causes of the ideal unit crisis, that are the basis, among other things, of the war between Algeria andMorocco in 1963. The aims is, finally, to provide a contribution to the question of Western Sahara and Mauritania, that has during these years her origin.
Keywords: algerian war,Western Sahara, United Maghreb, Tripartite Conferences

Nel marzo 1956 Tunisia e Marocco ottengono l’indipendenza. Per tutta la guerra d’Algeria la regione è caratterizzata da una situazione di estrema instabilità dovuta al fatto che i due Paesi neo-costituiti ospitano contraddittoriamente le basi dell’ALN (Armée de Libération Nationale) algerina e quelle dell’esercito francese. In questo contesto si organizzano tre conferenze tripartite (a Tunisi, nell’ottobre del 1956 – preparata ma mai avvenuta -; quindi, a Tangeri in aprile e, infine, a Tunisi nel giugno 1958) durante le quali si discute della costituzione di un Maghreb unito federale, quale soluzione al conflitto franco-algerino in corso. L’intento del saggio è quello di analizzare le relazioni intermaghrebine durante la guerra d’Algeria focalizzando l’attenzione sui progetti e sui piani unitari che si sono susseguiti in questi anni. Si vogliono qui approfondire le cause della crisi dell’ideale unitario che sono alla base, tra l’altro, della guerra tra Algeria e Marocco del 1963. Si intende fornire una chiave di lettura della questione mauritana e del Sahara occidentale che hanno proprio in questi anni la loro origine.
Parole chiave: guerra d’Algeria, Sahara occidentale, Maghreb unito, conferenze tripartite

Il tabacco levantino del Capo di Leuca dalla sperimentazione al commercio estero: i casi delle ditte “Holtmann”, “Allatini” ed “Hartog”, di Daniela De Lorentiis
The oriental tobacco, particularly indicated for the packaging of cigarettes, has been a key resource for the agricultural economy of Capo di Leuca, the southern part of Salento peninsula, between late 800 and mid. 900. In those years many municipalities,Tricase in particular, had successfully experimented with the new varieties of tobacco coming from the East. The quality of that product had aroused interest of three important foreign-owned companies: the Francesco Holtmann from Lugano, the Commercial Company of Allatini brothers from Thessaloniki and the Maurice Hartog from Anversa. Between 1904 and 1907 these companies had gained almost entirely the tobacco for the export of Capo di Leuca, by means of the mediation of the Agrarian Consortium set up in Tricase in the same years.The foreign companies had also built on site some warehouses by introducing the first forms of industrial manufacturing of that product. The analysis aims to investigate the specific case of Salento: data from the Ministry of Finance confirm that during the examined period the entire national production of oriental varieties for export was cultivated on the lands of Capo di Leuca, on behalf of Holtmann, Allatini and Hartog firms, except for a small batch of American tobacco cultivated in Arezzo. The trend of international market and the distribution in Italy of special concessions, licenses of cultivation that regulated both stages, from cultivation to industrial one, have put an end to trade agreements and determined the expulsion of the companies from the province of Lecce.
Keywords: levantine tobacco, export, Capo di Leuca.

Il tabacco orientale, particolarmente indicato per il confezionamento delle sigarette, ha costituito una risorsa fondamentale per l’economia agraria del Capo di Leuca, la parte meridionale della penisola salentina, tra fine Ottocento e metà Novecento. In questi anni molti comuni, Tricase in particolare, avevano sperimentato con grande successo le nuove varietà provenienti dall’Oriente. La qualità del prodotto aveva suscitato l’interesse di tre importanti ditte estere, la Francesco Holtmann di Lugano, la The Commercial Company dei Fratelli Allatini di Salonicco e la Maurice Hartog di Anversa. Tra il 1904 ed il 1907 avevano acquistato quasi interamente il tabacco coltivato per l’esportazione del Capo di Leuca, attraverso la mediazione del Consorzio Agrario che era stato costituito a Tricase negli stessi anni. Le ditte estere avevano inoltre costruito in loco dei magazzini di ricezione introducendo le prime forme di lavorazione industriale del prodotto.
L’analisi è tesa ad indagare la particolarità del caso salentino: i dati del Ministero delle Finanze confermano che nel periodo esaminato, fatta eccezione per una modesta partita di tabacco americano coltivato ad Arezzo, l’intera produzione nazionale delle varietà orientali per l’esportazione era avvenuta nel Capo di Leuca per conto delle ditte Holtmann, Allatini ed Hartog. L’andamento del mercato internazionale e la diffusione in Italia delle concessioni speciali, le licenze di coltivazione che regolavano sia la fase colturale che quella industriale, hanno posto fine agli accordi commerciali e determinato l’allontanamento delle ditte dalla provincia di Lecce.
Parole chiave: tabacco levantino, esportazione, Capo di Leuca

Alle radici del moderno antisemitismo: 1775 o 1789? A proposito del libro di Michele Battini: “Il socialismo degli imbecilli. Propaganda, falsificazione, persecuzione degli ebrei”, di Davide Franco Jabes
The article is an analysis on the text of Michele Battini “Il socialismo degli imbecilli”. Although the theme of the book is the penetration of concepts and ideas in nineteenth-century European socialist field and its consequences, we intended to dwell on the passage from anti-Judaism to antisemitism. In fact, this historical moment is identified by the author in the year 1789, while some elements may date it to 1775.
Keywords: antisemitism, anti-Judaism, Enlightenment, Michele Battini, Giuseppe Garampi, Joseph II, Paul IV, Pius VI.

L’articolo proposto è una riflessione sul testo di Michele Battini “Il socialismo degli imbecilli”. Anche se il tema del libro è la penetrazione di concetti e idee nel campo socialista europeo del XIX secolo e le sue conseguenze, abbiamo inteso soffermarci sul passaggio da antigiudaismo ad antisemitismo. Infatti questo momento storico viene individuato dall’autore nell’anno 1789, mentre alcuni elementi potrebbero datarlo al 1775.
Parole chiave: antisemitismo, antigiudaismo, Illuminismo,Michele Battini, Giuseppe Garampi, Giuseppe II, Paolo IV, Pio VI.

Lascia un commento