La sindrome del declino: note sulle celebrazioni del 2011, di Gianluca Fiocco
The paper examines aspects and moments of the 150th anniversary of the unification of Italy, seeing it as the latest episode of the long debate on the Italian identity and its alleged fragility, on the national character and the particular ways in which it has evolved throughout history. Particular focus is given to: the official celebratory machine, the criteria that have characterized its action and some of its special projects, such as the “Places of memory”; to the initiatives of “Torino 150”; to cultures and movements that have not joined in the celebrations. The events of 2011 are in the end confronted concisely with previous jubilees of 1911 and 1961, to consider in a historical perspective the climate that has marked the anniversary of the 150th.
Keywords: Identity, Memory, Celebration, Nation
Il saggio esamina aspetti e momenti del centocinquantenario dell’unità d’Italia, considerandolo come la più recente puntata del lungo dibattito sull’identità italiana e le sue presunte lacune, sul carattere nazionale e sui particolari modi in cui si è evoluto nel corso della storia. Specifica attenzione viene dedicata: alla macchina celebrativa ufficiale, ai criteri che ne hanno improntato l’azione e ad alcune sue particolari realizzazioni, come il progetto dei “Luoghi della memoria”; al complesso di iniziative di “Torino 150”; a culture e movimenti che non si sono riconosciuti nelle celebrazioni, dissociandosene in vari modi. Le vicende del 2011 vengono in conclusione poste a confronto in modo sintetico con i precedenti giubilei del 1911 e del 1961, al fine di un primo inquadramento in prospettiva storica del clima che ha contraddistinto la ricorrenza del 150°.
Parole chiave: identità, memoria, celebrazione, nazione
La Resistenza e il Risorgimento nelle celebrazioni dell’Unità d’Italia nel periodo repubblicano (1961-2006), di Tommaso Baris
This essay reconstructs the debate about the relation between Resistance and Risorgimento starting from the Centenary of the Italian Unification. At that time the idea of the Resistance as a completion of the Risorgimento, thanks to the participation of the popular masses mediated by mass parties, had its greatest fulfillment. Later with the center-left coalitions, on the contrary, the centrality of the Resistance was exalted, emphasizing the role of the antifascism in the construction of a more participatory and attentive to social rights democracy. During the seventies, this interpretation ended up also include the PCI, thus the Resistance had become the legitimizing event of the Republic of the parties. In the eighties, the wear of the national political system and of the Welfare-State weakened the anti-fascist paradigm, reopening finally, after 1989, the debate on the different ideas of fatherland built during the national history. The attempt by President Ciampi to reconcile the recovery of the Patriotic dimension with the tradition of the Resistance seems to be occurred on the basis of a critical reassessment of the political legacy of the antifascism.
Keywords: Risorgimento, Resistance, Memory, Commemorations
Il saggio ricostruisce il dibattito sul rapporto tra Resistenza e Risorgimento a partire dal Centenario dell’unità. In quell’occasione l’idea della Resistenza come compimento del Risorgimento grazie alla partecipazione delle masse popolari mediate dai partiti di massa trovò il suo massimo compimento. Dopo invece si esaltò la centralità della Resistenza, sottolineandosi, con il centro- sinistra, il ruolo dell’antifascismo nella costruzione di una democrazia più partecipata e attenta ai diritti sociali. Tale interpretazione, durante gli anni Settanta, finì per ricomprendere anche il Pci facendo della Resistenza l’evento legittimante della Repubblica dei partiti. L’usura del sistema politico nazionale e del Welfare-State indebolirono negli anni Ottanta il paradigma antifascista, riaprendo infine, dopo il 1989, il dibattito sulle diverse idee di patria costruite nel corso della storia nazionale. Il tentativo del presidente Ciampi di conciliare il recupero della dimensione patriottica con la tradizione resistenziale sembra avvenuto in virtù di un ripensamento critico del lascito politico dell’antifascismo.
Parole chiave: Risorgimento, Resistenza, memoria, commemorazioni
Il racconto per immagini: la storia d’Italia nelle pubblicazioni a dispense (1961-2011), di Francesco Mineccia
During the celebration of the centenary of national unification, which lasted from 1960- 61 until 1970, the most important Italian popular publisher launched a series of major popular illustrated history works in instalments which were sold in newspaper kiosks. These works were usually appreciated by the public with the only significant exception of the Storia d’Italia by the publisher Einaudi which was re-published in weekly illustrated instalments by the Publisher Fabbri in 1985. On the contrary the success of the Storia d’Italia by IndroMontanelli (an already well-known author) was memorable selling six million copies in newspaper kiosks! A very rich iconography was the common character of these popular history works and a great appeal for kiosk’s customers which were also massive consumers of popular illustrated magazines using a simple and accessible language with a journalistic style and journalistic effects, what we could call a real ”live history”. The contribution of academic historians in the field of popular history has been marginal. In fact, since the second post war period appeared the reassuring figure of the journalist-writer of history. Such a popular history writer asserted her/his own control over the public use of popular history in Italy.
Keywords: Publications in Instalments, Newspaper Kiosk, Popularization of the History, Italian History
In concomitanza con le celebrazioni del Centenario dell’unificazione nazionale, che dal 1960-61 si sarebbero protratte fino al 1970, le maggiori case editrici italiane (specializzate nel settore della divulgazione) lanciano nelle edicole una serie di grandi opere illustrate a dispense sulla storia d’Italia. Opere che ottengono in genere il favore del pubblico con un’unica, significativa, eccezione: la einaudiana Storia d’Italia riproposta a dispense settimanali (con inserti illustrati in ogni fascicolo) dalla Fabbri Editori nel 1985. All’opposto, memorabile appare il successo di vendita della storia d’Italia diMontanelli (già affermatissima in libreria) che raggiunse nelle edicole i sei milioni di copie. Caratteristica comune di tutte queste grandi opere, il ricchissimo apparato iconografico, di sicuro richiamo per il pubblico delle edicole, grande consumatore anche di rotocalchi illustrati, e l’uso di un linguaggio semplice e accessibile, con stile ed effetti giornalistici: “una storia in presa diretta”. Marginale appare nel campo della divulgazione il contributo degli storici accademici. Fin dal secondo dopoguerra era venuta affermandosi, infatti, la più rassicurante figura del giornalista- scrittore di storia; da allora il vero regista dell’uso pubblico della storia in Italia.
Parole chiave: pubblicazioni a dispense, edicola, divulgazione storica, storia d’Italia
Fine dello Stato? Appunti sulle celebrazioni del centocinquantennale dell’Unità d’Italia, di Carlo Spagnolo
Which history of Italy has been celebrated in 2011-12? The emphasis on the nation and the Risorgimento suggests a link between the rise of a post-modern idea of nation and the political decline of the Italian State in Europe. The essay explores the different targets set by two Presidents of the Republic, first Ciampi and then Napolitano, and their success in setting aside the discourse on territorial secession. The author reviews exhibitions and conferences which have dealt with the whole of Italian history and the Republic. The intertwining between politics and historiography survives in disguise. An asymmetry emerges: while politics seeks legitimacy from the past, it can dispense with history; whereas historiography cannot go back to her previous political role because of the consumption of the great teleological narratives. It risks subalternity to fragile political and cultural forces grounded on the cut between past and present.
Keywords: State, nation, cultural history, celebrations, identity.
Quale storia d’Italia si è celebrata nel 2011-12? Il saggio si interroga sulla marginalità dello Stato e sull’enfasi riservata alla nazione e al Risorgimento. Si suggerisce un nesso tra il declino politico dello Stato italiano e il rilievo assunto da un’idea continuista e letteraria di nazione in quanto legame di coesione sociale nel quadro di una incompiuta integrazione europea. L’impostazione delle celebrazioni data dalla presidenza di Ciampi e di Napolitano sembra aver mirato con successo al superamento del discorso secessionista. L’a. propone anche una rassegna del dibattito storiografico attraverso alcune mostre e convegni che hanno affrontato l’insieme della storia d’Italia e della Repubblica. Ne risulta un rapporto asimmetrico: se la politica cerca legittimazione nel passato, la storiografia non trova più un proprio ruolo politico a causa della consunzione delle grandi narrazioni “ideologiche” e rischia una accentuata subalternità ad esigenze di legittimazione di forze fragili, spesso fondate sulla rottura drastica del rapporto tra passato e presente.
Parole chiave: Stato, nazione, storia culturale, celebrazioni, identità.
Centocinquantuno. Un breve viaggio nelle celebrazioni dell’anno passato, di Francesco Catastini
Starting from an interview released in 2001 by Carlo Azelio Ciampi, President of the Italian Republic, this paper investigates briefly what has been achieved during the celebrations of the Risorgimento, the 150th anniversary of the Italian Unification. The essay focuses on identity issues and Italians’ self-representation. The author points out that commemorating an “appealing past” –in this case, the origins of the Italian State building- was lacking of the professional participation of trained Public Historians. These were not present in the Official Committee for the Celebrations of the Italian Unification. Therefore, despite the commemoration activities have been very successful in terms of audience, some best-selling books openly challenged the need for, and the overall process of unification. The author suggests that openly revisionist ideas on the Risorgimento made their way to the public thanks to a lack of ability to offer a scientific narrative engaging the wider audience which participated to public commemoration activities. What the concept of “Italian Identity” meant during the 150th anniversary celebrations is then discussed with three different groups of stakeholders: intellectuals from various backgrounds, political scientists and historians.
Keywords: identity, State, Public History, celebrations.
Il saggio, a partire da una intervista rilasciata nel 2001 dal presidente della Repubblica Italiana Ciampi, compie una breve rassegna di quanto realizzato durante le celebrazioni del 150° e individua nelle iniziative temi portanti come quello dell’identità e dell’auto-rappresentazione degli italiani. L’autore evidenzia che la voglia di “passato” e, in questo caso specifico, la voglia di scoprire le origini dell’Italia come Stato rivelatasi nel corso del 2011, si è scontrata con la mancanza di figure qualificate come i public historians all’interno del comitato organizzativo delle Celebrazioni. Dunque ipotizza che, nonostante le manifestazioni abbiano avuto un notevole successo di pubblico, l’exploit editoriale dei libri che hanno contestato apertamente l’unificazione nazionale sia dovuto ad una mancata capacità di offrire una narrazione dello storia unitaria attraverso linguaggi adeguati. L’autore sviluppa anche alcune riflessioni sul tema dell’identità e sul senso delle celebrazioni per introdurre la discussione condotta con tre diversi gruppi di interlocutori: intellettuali di varia provenienza, scienziati politici e storici.
Parole chiave: identità, stato, public history, celebrazioni.