Manipolare le fonti. Per “andare Oste ad Arezzo”, di Federico Canaccini
L’articolo offre una interpretazione completamente nuova degli eventi culminanti con la vittoria fiorentina e guelfa a Campaldino (1289). La rilettura delle fonti mostra infatti la volontà magnatizia guelfa di recuperare spazio nella gestione politica, tenuta da alcuni anni dal Popolo, manipolando, se non proprio creando ad arte, una serie di eventi connessi con la instabilità politica aretina.
Parole chiave: Guelfi; Ghibellini; Arezzo; Firenze; Campaldino; Magnati.
Manipulating sources: to “andare Oste ad Arezzo”, by Federico Canaccini
The paper gives a new interpretation of the events occurred in Tuscany and culminating with the Florentine and Guelph victory in Campaldino (1289). A new perspective of the sources shows that the goal of the Guelph Magnates was to take back power in politics, because the government was mostly manged by Populars. To get this objective they manipulated, or maybe created, a few events tied to the political instability of Arezzo.
Keywords: Guelphs; Ghibellines; Arezzo; Florence; Campaldino; Magnates.
Per uno studio dell’economia circolare in Toscana nel Tardo Medioevo. Interrogativi, metodologie e fonti a confronto (secc. XIV-XV), di Alessia Meneghin
Tema non ancora esaminato dalla storia e in particolare dalla storia medievale in Italia, l’economia circolare costituisce l’oggetto d’indagine di questo saggio, che propone una nuova prospettiva di ricerca, mostrando alcuni casi di studio per la Toscana fiorentina nel periodo a cavallo tra il XIV e il XV secolo. Insieme agli interrogativi che lo storico si pone nell’indagare un fenomeno storiograficamente inesplorato ma di fatto, molto diffuso, il saggio mostra la costruzione di un metodo di lavoro; analogamente vengono esposti il reperimento e l’utilizzo di fonti interrogate per apprendere dati utili all’approfondimento del fenomeno in atto in luoghi e momenti diversi del passato medievale. La motivazione dietro le pratiche di economia circolare – insieme alle diverse strategie – che portò ad adottare consuetudini che presto si diffusero in molti settori produttivi, e in larghe fasce tra i consumatori, costituisce una delle chiavi di lettura di una questione che rappresenta ancora molte incognite.
Parole chiave: Medioevo; Economia circolare; Toscana; Riciclo; Riuso.
An Analysis of Circular Economy in Tuscany in the Late Middle Ages. Questions, methodologies and sources (14th-15th centuries), by Alessia Meneghin
A theme still largely unexplored by historians and in particular by Italian medieval historians, the practices of circular economy are the focus of this essay, which proposes a new research line by showing some case-studies for Florentine Tuscany in the 14th and 15th centuries. Together with the questions that the historian poses in investigating a historiographically neglected but, in fact, widespread phenomenon, the essay shows the construction of a working method; similarly, the retrieval and use of archival sources to learn useful data for an in-depth analysis of practices in action in different places and at different times in the medieval past, are exposed. The motivation behind circular economy practices – together with the different strategies – that led to the adoption of customs that soon spread to many productive sectors and to large swathes of consumers, is one of the keys to understanding an issue that still represents many unknowns.
Keywords: Middle Ages; Circular economy; Tuscany; Recycle; Reuse.
Fronteggiare l’emergenza: il grande “diluvio” del 1557 a Firenze e in Toscana (parte II), di Andrea Zagli
In questa seconda parte del lavoro, dopo aver esaminato il contesto in cui avvenne l’alluvione dell’Arno del 13 settembre 1557 (vedi Parte I), l’attenzione si concentrerà sulla politica e i provvedimenti che il governo mediceo mise in atto per superare gli enormi disagi (e i danni) che l’inondazione aveva causato alla città di Firenze e al territorio. Viene indagata soprattutto l’attività di una speciale commissione di Quattro Commissari (volgarmente detti gli “Ufficiali della Mota”) che furono istituiti con ampi poteri dal duca Cosimo I de’ Medici per fronteggiare nell’immediato l’emergenza nella città di Firenze e per riparare agli ingenti danni causati dal fiume nella capitale (argini, ripulitura del fango, sistemazioni fognarie, riparazioni ai ponti etc.). Un’esperienza che ebbe conseguenze rilevanti non solo per le attività di controllo della rete idrografica e delle acque, per l’assetto urbanistico-architettonico della citta, per il quadro istituzionale-amministrativo e per il rapporto autoritario instaurato con i sudditi, ma indusse anche nuove riflessioni e interventi più generali di politica territoriale e ambientale come, ad esempio, gli interventi sul corso dell’Arno a valle e a monte della città dopo il 1560, oppure la promulgazione di leggi (nel 1559) tese a limitare il disboscamento e le coltivazioni incontrollate sugli appennini.
Parole chiave: Disastri ambientali e alluvioni; politica urbana e territoriale; Firenze e la Toscana alla metà del ’500.
Facing the emergency: the great ‘flood’ of 1557 in Florence and Tuscany. Part II, by Andrea Zagli
In this second part of the work, after examining the context in which the flooding of the Arno on 13 September 1557 took place (see the previous issue of the journal), attention will focus on the policies and measures that the Medici government put in place to overcome the enormous inconvenience (and damage) that the flood had caused to the city of Florence and the territory. The activity of a special commission of ‘Four Commissioners for the cleaning up of the streets from the mud’ (vulgarly known as the ‘Officers of the Mota’) who were instituted with broad powers by Duke Cosimo I de’ Medici to deal with the immediate emergency in the city of Florence and to repair the enormous damage caused by the river in the capital (reinforcing the banks, cleaning up the mud, repairing the sewer network, repairing bridges, etc.) will be investigated. This experience had significant consequences not only for the control of the hydrographical network and water, for the urban-architectural layout of the city, for the institutional-administrative framework and for the authoritarian relationship established with the inhabitants, but it also led to new reflections and more general interventions in territorial and environmental policy, such as, for example, the interventions on the course of the Arno downstream and upstream of the city after 1560, or the promulgation of laws (1559) aimed at limiting deforestation and uncontrolled cultivation on the Apennines.
Keywords: Environmental disasters and floods; Land and urban policy; Florence and Tuscany in the mid-16th century.
Giuseppe Chiostergi e il suo trentennio antifascista in Svizzera (1916-45), di Marco Severini
Dopo aver combattuto nella Prima guerra mondiale come volontario nell’esercito francese, il militante repubblicano Giuseppe Chiostergi trascorse un trentennio (1916-45) in Svizzera nel corso del quale, superando difficoltà di vario tipo, sviluppo una vivace attività antifascista sia nell’ambito del Partito repubblicano italiano in esilio sia come leader dell’emigrazione italiana a Ginevra, città cosmopolita, che divenne la sua nuova casa e nella quale coordino un autonomo spazio di libertà politica e culturale costituito da diversi enti. Cancelliere e poi segretario della Camera di commercio italiana della città lagunare, venne licenziato nel 1926 per volontà del regime fascista e privato del passaporto: tuttavia, riprese e intensifico il suo antifascismo, facendo della sua casa ginevrina un riferimento per esuli e antifascisti. Sulla base di parte dell’epistolario dell’Archivio Chiostergi-Tuscher tuttora in corso di inventariazione, il saggio ricostruisce l’esperienza di vita, l’attività politica e le modalità di azione dell’esule italiano.
Parole chiave: Antifascismo; emigrazione; repubblicanesimo; libertà politica e culturale
Giuseppe Chiostergi and his 30-year anti-fascist period in Switzerland (1916-45), by Marco Severini
After fighting in the First World War as a volunteer in the French army, the Republican militant Giuseppe Chiostergi lived in Switzerland for thirty years (1916-45) during which, overcoming difficulties of various kinds, he developed a vivid anti-fascist activity both within the Italian Republican Party in exile and as a leader of Italian emigration in the cosmopolitan city of Geneva, which became his new home and in which he coordinated an autonomous space of political and cultural freedom made up of various bodies. Chancellor and then secretary of the Italian Chamber of Commerce in the lagoon city, he was dismissed in 1926 at the behest of the fascist regime and deprived of his passport: nevertheless, he resumed and intensified his anti-fascism, making his Geneva home a reference point for exiles and anti-fascists. Based on part of the epistolary of the Chiostergi-Tuscher Archive, which is still being inventoried, the essay reconstructs the Italian exile’s life experience, political activity and mode of action.
Keywords: Antifascism; emigration; republicanism; political and cultural freedom
Right-Wing memories of Fascism in Italy, by Andrea Mammone
In recent decades, Italy has experienced a continuous “normalisation” of fascism. This has included the use of fascist salutes, the belief in a “good fascism”, various attempts to name public places after fascist figures, celebrations of fascist anniversaries, controversies over places recalling the history of fascism, the persistence of Mussolini’s grandchildren in politics and hard-line neo-fascists enjoying media attention. This article describes how this challenging phenomenon has evolved over the years. In particular, it argues that the rehabilitation of interwar fascism is led mostly by right-wing forces with positive views of Mussolini’s regime, and especially by far-right militants characterised by an ideological as well as “nostalgic” entrenchment. Building on previous research, I claim that this nostalgic frame is linked to a specific approach that developed since the historical transition of the years 1943 – 1946. This “rehabilitation” of fascism is also facilitated by changes in European culture and a contemporary form of revisionism that – starting with the fall of the First Republic – has changed some perceptions of Italian history.
Keywords: Fascism; Memory; Far Right; Revisionism.
Memorie di destra del fascismo in Italia, di Andrea Mammone
Negli ultimi decenni, l’Italia ha vissuto una continua “normalizzazione” del fascismo. Ciò ha incluso l’uso dei saluti fascisti, l’immagine di un “fascismo buono”, i vari tentativi di intitolare luoghi pubblici a personaggi fascisti, le celebrazioni di anniversari fascisti, le controversie su luoghi che ricordano la storia del fascismo, la persistenza dei nipoti di Mussolini in politica e i neofascisti intransigenti che godono dell’attenzione dei media. Questo articolo descrive come questo fenomeno si è evoluto nel corso degli ultimi anni. In particolare, sostiene che la riabilitazione del fascismo e promossa soprattutto da forze di destra con opinioni positive del regime di Mussolini e da militanti di estrema destra caratterizzati da un approccio “nostalgico”. In base anche a ricerche precedenti, sostengo che questa cornice nostalgica e collegata a un orientamento specifico sviluppatosi a partire dalla transizione storica degli anni 1943-1946. Questa “riabilitazione” del fascismo e facilitata anche dai cambiamenti nella cultura europea e da una forma contemporanea di revisionismo che – a partire dalla caduta della Prima Repubblica – ha cambiato alcune percezioni della storia italiana.
Parole chiave: Fascismo; Memoria; Estrema Destra; Revisionismo.
Ecologia e storia, a partire da alcuni recenti contributi sulla Maremma toscana, di Mario Marrocchi
L’articolo riflette su alcune prospettive storiografiche, a partire da due recenti volumi di Giovanna Bianchi e di Davide Cristoferi sulla Maremma. I risultati che derivano dallo studio di un ambiente dai tratti peculiari, come è quello maremmano, offrono un’opportunità di ragionare su nuovi approcci storiografici, attenti al dialogo con le discipline più diverse, comprese le scienze “naturali” e grazie agli ausili derivanti dall’informatica digitale. L’autore scrive, in questo senso, della costruzione di una storia ecologica, una ecologia storica o un’eco-storia.
Parole chiave: Maremma, storia ecologica, ambienti umidi, interdisciplinarità.
Ecology and History, Starting from Some Recent Contributions on the Tuscan Maremma, by Mario Marrocchi
The essay reflects on some historical perspectives, moving from two recent books by Giovanna Bianchi and Davide Cristoferi about Maremma. Results from such a special environment, like Maremma, offer the opportunity to think about new historiographical approaches, attentive to different disciplines, including natural sciences and thanks to the help from digital informatics. The author writes, in this sense, of the construction of an ecological history, an historical ecology or an eco-history.
Keywords: Maremma, ecological history, wet landscape, interdisciplinarity.
Violenza di genere: una rassegna storiografica, di Serena Terziani
Mediante l’introduzione del «genere» quale nuova categoria interpretativa, si è assistito all’apertura di nuovi ambiti di ricerca, i quali, anche sulla scorta dei men’s studies, hanno attuato una problematizzazione della gender based violence, divenuta un nuovo e fruttuoso campo di indagine e riflessione da parte della disciplina storica. La ricostruzione del dibattito storiografico, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, permette quindi di definire alcune coordinate di base funzionali alla comprensione dell’evoluzione degli studi in materia, rilevando al contempo il prezioso valore della ricostruzione storiografica, fondamentale per la conoscenza del fenomeno della violenza maschile sulle donne, svelando altresì la profondità sociale e culturale insita in tale diffusa problematica.
Parole chiave: Violenza di genere, Gender studies, Maschilita.
Gender violence: an historical review, by Serena Terziani
Through the introduction of «gender» as a new interpretative category, we have witnessed the opening of new areas of research, which, also on the basis of men’s studies, have implemented a problematization of gender-based violence, which has become a new and fruitful field of investigation and reflection by the historical discipline. The reconstruction of the historiographical debate, starting from the second half of the Seventies, therefore allows us to define some basic coordinates functional to the understanding of the evolution of studies on the subject, highlighting at the contemporary time the precious value of historiographical reconstruction, fundamental for the knowledge of the phenomenon of male violence against women, also revealing the social and cultural depth inherent in a widespread problematic.
Keywords: Gender Violence, Gender Studies, Masculinity.